44° Ferrara Marathon (19 Marzo 2017)

Pregara:

Domenica 19 marzo, a Ferrara ho partecipato alla mia quarta Maratona; sapendo che non c'erano griglie mi son recato in Corso Martiri delle libertà con largo anticipo. Il clima era quello di una giornata di festa, tanti atleti che si salutano per nome e chiacchierano tra loro, si respira un'aria simile a quelle delle gare regionali a cui son solito partecipare e la cosa mi piace parecchio; a confermare l'atmosfera casalinga poi c'è l'incontro prima con Beatrice che correrà la mezza, poi con Guido, sardo Doc che mi riconosce dalla canotta! Verso le 9.00 si può accedere alla partenza e assisto allo spettacolo degli sbandieratori e scambio quattro chiacchiere con chi mi sta vicino. Ho in una mano duecarbogel e nell'altra la spugnetta che, in teoria vorrei usare per poter usufruire dei vari spugnaggi ma questo accadrà solo in parte.
Poco prima dello start c'è un minuto di silenzio ma l'audio col quale viene annunciato è pessimo (la restante organizzazione invece è perfetta); sono a circa un metro dai primissimi, leggermente decentrato a sinistra perchè, studiando il percorso, ho notato che c'è subito una curva da questo lato; riesco anche a chiacchierare con Bea, è di Milano e gareggia nella mezza usandola come lungo per la 42 K di Parigi. La temperatura è quasi perfetta per correre, anche se avrei gradito qualche grado in più, c'è una leggera brezza ma definirla vento mi sembra davvero eccessivo. Allo start saluto al volo Bea e parto, mi sembra anche di sentire la sua risposta ma sono già impegnato nel gioco della Maratona e non son sicuro di aver sentito bene.

Dalla partenza al 18° Km.


Poco dopo le 9.00 ha inizio il divertimento. L'obiettivo sarebbe quello di stare poco sotto le 2 ore e 48 minuti mantenendo un passo tra 3,54 a 3,57 Min/Km almeno per la prima metà di gara  e cercando di evitare l'errore fatto a Parma (mangiare troppo velocemente e forse anche troppo tardi); come sempre capita alle partenze , si sgomita un pochettino e, per non rimanere imbottigliato, vado leggermente più veloce del previsto chiudendo il primo chilometro a 3,50 Min/Km; attraversiamo il centro di Ferrara e vedo tanti atleti davanti a me ma non so quanti faranno la Mezza e quanti la Maratona. Al quinto chilometro la prima piacevolissima sorpresa: al rifornimento non danno bicchieri di plastica ma bottigliette, non ho sete ma la prendo sorseggio lentamente , rallento un minimo (me lo impongo proprio per abituarmi a rallentare quando dovrò anche mangiare) e verso la rimanente acqua sulla spugnetta. 
rallentando vengo raggiunto da un gruppone di una ventina di runners guidati da 2 pacers coi palloncini; alzo lo sguardo e mentre m superano leggo 1.24. Capisco che sono pacers della mezza e li sento dire che devono andare più veloci fino al dodicesimo per restare nei tempi perchè poi il percorso della mezza è più duro. Decido così di fare qualche chilometro insieme a questo gruppo andando al passo che avevo stabilito in partenza e avendo il vantaggio di non correre solo, siamo ormai fuori dalla città, attraversiamo i borghi limitrofi e zone di campagna. Procede tutto benissimo e usufruisco dello spugnaggio all'ottavo chilometro e di un'ulteriore bottiglietta al decimo. Bevo con calma e per la prima volta vado sopra i 3,57 Min/Km ma lo faccio perhè voglio provare ad accelerare e staccarmi da questo gruppo quindi mi riposo per un pochino. Mentre accelero noto che con me si stacca un altro runner, dopo qualche centinaio di metri ci presentiamo, si chiama Stefano e dice di ricordarsi di me e della mia canottiera coi 4 Mori dalla maratona di Parma; corro per circa 3 Km con lui e inizio a vedere e superare altri runners ma tutti hanno il pettorale della Mezza.
Al quattordicesimo inizio ad aprire il  primo carbogel in modo da poter avere acqua (al  quindicesimo c'è il rifornimento) per aiutarmi a mandarlo giù senza che sia troppo concentrato; lo assumo lentamente e, mentre ho ancora un goccio di carbogel in mano, dopo lo spugnaggio, un volontario mi urla di tenere la destra che a breve Mezza e Maratona si separano, lo ringrazio e mentre mi allontano (probabilmente vedendo la mia canottiera o forse sentendo l'accento) mi urla vai sardo che li riprendi!! 


Dal 18° al 30° Km 


Non faccio nemmeno 500 metri e un altro volontario al bivio mi dice sei quattordicesimo; è il diciottesimo chilometro e il Garmin dice che l'ho percorso al passo di 3,50 Min/Km (troppo veloce) ma i due volontari-tifosi han fatto salire l'adrenalina; rallento, finisco il gel e, sfruttando un lunghissimo rettilineo, misuro la distanza dai due ragazzi che mi precedono usando come riferimento i pali della luce (son a circa 200 metri, che a questo passo vuol dire 45 secondi circa), intanto da dietro sento vicinissimo dei passi ma non mi giro. Il dicianovesimo è il mio chilometro più lento: 4,01 Min/Km, ma voglio avere la certezza di aver assorbito bene il gel e di rifiatare un poco.
Poco prima del passaggio sotto al gonfiabile della mezza vengo affiancato da un atleta e scambio con lui qualche parola ma solo dopo un poco scopro che è croato; ci faremo compagnia in silenzio per un lunghissimo tratto; transitiamo in Mezza in 1.22.55 e mi faccio in testa due calcoli: continuando così dovrei chiudere la Maratona sotto le 2 ore e 46 minuti ma la vera Maratona non è ancora iniziata perciò non mi illudo.
Dal 21° al 25° Km io e Mario (così si chiama il ragazzo croato) corriamo dandoci cambi regolari e vedo la distanza che tra noi e chi ci precede si riduce drasticamente anche perchè al 26° Mario accelera e per stargli dietro devo andare a 3,45 Min/Km (per me un passo folle in maratona. Fortunatamente, complice la variazione di pendenza il ritmo ritorna umano e aspetto la salita che dovrebbe essere poco prima del 28° perchè spero di poter raggiungere lì i ragazzi che ci precedono. Al 23° Km faccio la prima fesseria della mia Maratona, perdo la spugnetta che era essenziale per bagnarmi e per versarci l'acqua che rimaneva nella bottiglietta, ma bastano due parolacce per ricalmarmi. Con qualche centinaio di metri di errore sui miei calcoli (devo aver perso terreno nella scelta delle linee da seguire) arriva la salita e proprio all'apice raggiungo il primo runner , nemmeno il tempo di godermi il sorpasso che il ragazzo croato accelera e mi stacca; provo a rispondere a questo ritmo ma quando vedo che il mio Garmin dice 3,50 Min/Km rallento non voglio "saltare". Passo al 30° Km col tempo di 1.57.38 col passo medio di 3,55 Min/Km e sul mio teorico rullino di marcia sono in anticipo di un minuto e mi sento benone.

La mia Maratona inizia qui

Solo poco dopo esser passato al 30° Km noto che davanti a me si è costituito un terzetto e che uno dei tre sta faticando a tenere il passo; dopo qualche centinaio di metri si stacca e lo supero anche io; son conscio che la parte più difficile deve ancora arrivare ma è anche la parte più vera, più tecnica e se vogliamo più divertente, è la parte per la quale si fanno i lunghi domenicali, è la parte per cui si fa il carico di carboidrati è la parte in cui si misurano i nostri limiti e la crisi o il muro è dietro l'angolo però mi sento davvero bene quindi mi porto a 3,54 Min/Km e raggiungo Mario che ormai viaggia affiancato con un ragazzo con la canotta gialla (lo vedevo dal 18° Km ma non pensavo di raggiungerlo ora). Inizio a mangiare il mio carbogel ma i miei compagni accelerano e temo (memore di Parma) che mi resti sullo stomaco così lo tengo in mano ma non lo mangio; non ho più la spugnetta ma al 32,5 mi bagno usando le mani. Ormai siamo un terzetto e viaggiamo vicini ai 3,50 Min/Km; inizio ad avere fastidio al gluteo sinistro mentre faccio la discesa di un sottopassaggio ma niente di preoccupante; al 35° Km in una rotonda sono in testa ma sbaglio uscita e con cme anche chi mi segue, perdo solo qualche metro ma per la seconda volta le imprecazioni devono aver raggiunto la mia terra natia! Da qui il ragazzo con la canotta gialla si porta in testa e corriamo in due mentre l'altro ragazzo si tacca leggermente; dopo due chilometri entriamo nel parco e la superficie cambia, si corre su un misto di sterrato e lastroni di cemento e il fastidio al gluteo è un dolorino; ormai corro senza bandana e la uso per bagnarla allo spugnaggio; al 39 Km il ragazzo con la canotta accelera e dopo un Km a 3,53 mi stacca. Rallento leggermente per un chilometro anche perchè inizio a sentire fastidio al fianco destro ma il segnale del 40° Km è la medicina migliore così riesco ad accelerare e mi riporto a 3,52 per i due ultimi chilometri; ormai c'è anche pubblico e il tifo aiuta. Corso Giovecca sembra non finire mai ma appena si svolta in corso Martiri delle Libertà si vede la folla e si sente il clima di festa e riesco a fare qualcosa che vagamente ricorda uno scatto: chiudo i 295 metri finali a 2,45 e quando taglio il traguardo una ragazza, dopo avermi dato la medaglia, mi dice che son decimo!! Di questo ancora non mi capacito, secondo i miei calcoli ero dodicesimo (undicesimo uomo) ma forse un runner si è ritirato dopo il 30 ° Km o forse non l'ho solo visto mentre lo superavo. Chiudo col tempo di 2,45.07, molto meglio dell' obbiettivo da me fissato, son sesto di categoria ma, in virtù del decimo posto maschile assoluto, ho diritto a un ricco premio!

I primi complimenti che ricevo son quelli di Luca (scopro infatti che il ragazzo con la canotta gialla che mi ha preceduto si chiama così); i secondi arrivano da Bea che mi offre anche una graditissima coca cola (lo so non si fa, ma me la son meritata).
Un complimento va fatto a tutta l'organizzazione a i volontari che dal sabato (e penso da mesi addietro) hanno lavorato per garantire la riuscita della manifestazione. La location è perfetta basti pensare che il ritiro dei pacchi gara avveniva in un palazzo storico del 500 e che la partenza era vicino al palazzo estense; spettacolare poi correre sul lungo Po quasi in solitudine soprattutto  per me che son vengo dalla Sardegna.
Ora, dato che sia Parma che a Ferrara ho fatto il mio pb si insinua il tarlo di fare Ravenna!!

Commenti