Siamo sempre doping-free?

Stamane mi e' capitata tra le mani una scatoletta simile a quelle della foto. 
Ne ho tra le mani tutti i giorni a dire il vero, ma l'abitudine sminuisce i dettagli e quel bollino rosso e bianco all'angolo delle confezioni ormai passa inosservato. 
Oggi invece per qualche motivo il mio occhio ci si e' posato sopra e in un attimo mi sono trovato dinuovo alla maratona di New York. Ho pensato al mio infortunio, al momento in cui, una settimana prima della maratona, ho avuto bisogno di prendere dei farmaci con sostanze dopanti e alla scelta (nel mio caso possibile, sia chiaro) di non utilizzarli. L'unica alternativa per me sarebbe stata dover rinunciare alla gara e l'unica cosa che non avevo intenzione di fare era esattamente quella. Ma soprattutto ho pensato che mentre il mio background mi consente di conoscere sempre il tipo di sostanze che assumo con un medicinale, la stragrande maggioranza dei runners amatori non ha la stessa consapevolezza e spesso non reputa neppure una necessita' averla. Il rischio (tutt'altro che raro, badate) e' essere scelti per un test antidoping e nella peggiore delle ipotesi venire squalificati senza neppure capirne il motivo.
La lista delle sostanze dopanti e' lunga e complessa da leggere per i non addetti ai lavori, me ne rendo conto. Ma senza doversi addentrare nello specifico, e' importante innanzitutto sapere che alcune di queste sono contenute in farmaci di uso davvero comune. 
Vi faccio qualche esempio:
    - i derivati della metazolina (individuabili perlopiù con i nomi di oximetazolina, nafazolina e xylometazolina) sono principi attivi di molti spray nasali decongestionanti che vengono usati per il raffreddore agendo da vasocostrittori e riducendo l’edema locale. Aumentando di molto la dose però si ha un aumento della frequenza cardiaca e una maggiore ossigenazione dei tessuti, aiutando cosi a svolgere un'attività in condizione di sforzo fisico. Questo e' il motivo per cui sono inseriti dell'elenco delle sostanze dopanti. Inoltre, questi farmaci rappresentano uno dei casi in cui non è riportata la dicitura "doping" sulla confezione perché in dosi terapeutiche il principio attivo non determina riscontro nei test, mentre un abuso può dare positività. Attenzione quindi alle spruzzate in piu' che vi concedete, magari con l'intento di far avere un effetto piu' lungo nel tempo o piu' efficace, specie prima di una gara. Oltre a non avere alcuna utilità vi espone solo a un rischio maggiore per un'eventuale squalifica. 
    - creme o spry a base clostebol (un derivato del testosterone) spesso usate per velocizzare la cicatrizzazione di piccole lesioni cutanee. Come derivato del testosterone lo troviamo inserito tra i dopanti poiché i cortisonici migliorano la capacità respiratoria, facilitano la liberazione di glucosio garantendo una migliore resa energetica, e danno maggiore resistenza alla fatica.
    sostanze anestetiche come la lidocaina  (o derivati) quando sono associate a cortisonici, presenti non solo in farmaci iniettabili vendibili solo con ricetta, ma anche nelle creme contro le emorroidi vendute liberamente.
    Va sottolineato infatti che mentre la maggior parte delle creme cortisoniche non rientrano nell'elenco delle sostanze dopanti, tutte quelle che contengono sia l'anestetico che il cortisonico riportano la scritta "doping".
    - il cortisone, potente e comune antinfiammatorio usato sotto diverse forme e contro numerose patologie, dalle creme per punture di insetti alle gocce auricolari e oculari, dalle capsule per processi allergici o infiammatori alle fiale per uso parenterale o in prodotti per aerosolterapia. Il cortisone in crema per uso esterno non riporta la dicitura doping che e' invece presente in preparati per emorroidi, nonché in tutte le preparazioni destinate a una somministrazione sistemica (compresse, fiale, etc)
    - derivati dell’efedrina, usatissimi in preparazioni contro asma e raffreddore. Hanno l'effetto di creare vasocostrizione e migliorare il respiro e in questo senso il loro effetto dopante si ottiene con un aumento della frequenza cardiaca e una stimolazione del sistema nervoso centrale che aiuta a sopportare maggiormente la fatica. 
    Fino a qualche tempo fa erano inoltre molto comuni prodotti fitoterapici a scopo dimagrante contenenti Ephedra, un arbusto i cui rami contengono una percentuale elevata (50-90%) di alcaloidi dell'efedrina. Al momento la vendita e' vietata ma non e' difficile incorrere in prodotti (tisane o preparati) che la contengano, soprattutto se acquistati in altri paesi, spesso con il piu' esotico e suadente nome di Ma Huang. 
    - molti diuretici (perlopiù a base di idroclortiazide, furosemide e indapamide) anche se raramente usati nel mondo della corsa come doping (mentre lo sono più spesso negli sport con categorie di peso) sono considerati dopanti perché possono mascherare l'assunzione di sostanze non ammesse. Aumentando la diuresi, infatti, si favorisce l’eliminazione di sostanze illegali e dei loro metaboliti e ciò rende più difficile scoprirne se si e' fatto uso di sostanze illegali. 
    Attenzione quindi se ne avete fatto uso (sconsigliabile oltre che inutile) con l'intento di perdere peso.
    - un caso a parte poi è rappresentato dalla caffeina, non inserita tra le sostanze dopanti ma con limiti di utilizzo di cui ho parlato tempo fa in questo articolo.

Come vedete, assumere sostanze dopanti non e' poi cosi difficile e il loro utilizzo deve essere gestito con un'attenzione maggiore da parte di chi gareggia, al pari di quello che dedichiamo a creare tabelle efficaci, a scegliere scarpe performanti o a valutare il modello di gps da comprare durante il black friday. 
La legge (anche quella sportiva) non ammette ignoranza e siccome è facile incorrere in errori ma discolparsi è molto difficile, il mio consiglio e' quello di chiedere sempre al farmacista o al nostro medico quando state per assumere un farmaco, specificando che siete agonisti. Il che non vuol dire rinunciare a priori a delle terapie che contengono sostanze dopanti, perché esistono procedure che ci consentono di comunicare l'uso di farmaci a scopo terapeutico, come avviene ad esempio per gli atleti insulino-dipendenti o a soggetti che assumono beta bloccanti
Se poi siamo costretti a usare un farmaco proibito e non possiamo comunicarlo alle autorità, quel giorno magari saltiamo la gara ed evitiamo di incorrere in sanzioni che potrebbero tenerci lontano dalle competizioni per molto tempo. Perché le emozioni di una gara valgono troppo per farsene privare da una simile leggerezza.

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