Ma le creme e i gel riscaldanti funzionano davvero?

C'e’ un odore che caratterizza le griglie delle gare invernali e non occorre un olfatto particolarmente sensibile per notarlo, soprattutto se frequentate le prime file. Un po’perché arriva al naso pungente come il freddo, un po’ perché riaccende qualche ricordo d'infanzia, quando canfora e mentolo
erano i rimedi materni con cui venivamo spalmati abbondantemente sul petto, con l'intento di liberarci il naso e darci sollievo nei malanni invernali.
Si tratta dell'aroma sprigionato dai gel o creme riscaldanti, un aiuto a cui molti runners ricorrono per gestire il freddo e i cambi di temperatura in gara o in allenamento. Una sorta di calore provvisorio, per non rischiare di coprirsi con troppi indumenti e regolare le fasi intermedie tra l'attesa e il cuore della prestazione.
Ma la domanda ce la siamo fatti tutti: aiutano veramente?
Ovviamente si, a patto di avere un’idea chiara di come funzionano e di tarare le aspettative su cio' che effettivamente questi preparati possono fare.
La maggior parte delle creme riscaldanti nasce come pomata per massaggi o decontratturante, ma in realtà il principio attivo di cui sono composte penetra nel muscolo in maniera piuttosto limitata. Questo vuol dire che il loro ruolo e’ prevalentemente di coadiuvante, ossia di aiuto, e il beneficio che si ottiene durante il massaggio e’ dato fondamentalmente dal massaggio stesso (se sufficientemente lungo e fatto bene), dalla sensazione di calore e della “scorrevolezza” sulla pelle.
Tutti questi prodotti svolgono un effetto termogenico (ossia che genera calore) richiamando sangue alla parte su cui sono applicati. Tecnicamente si dice che sono revulsivi, o rubefacenti. Erroneamente sono stati considerati irritanti per la cute poiché dopo l'applicazione la pelle tende a diventare piu’ o meno rossa, ma questo è solo l'effetto, normale, della vasodilatazione. Il nostro corpo infatti è una macchina che lavora in risparmio energetico e col freddo tende a ridurre il flusso sanguigno nelle zone meno importanti per proteggere gli organi vitali (geniale, no?!): applicando un revulsivo possiamo cosi aumentare la vasodilatazione e richiamiamo il sangue verso gli strati più esterni.
I principi attivi più comunemente usati nelle creme sono due: la capsaicina (presente nel peperoncino) e il salicilato di metile. Entrambi svolgono perfettamente la loro funzione ma nascondono differenze che possono guidare la nostra scelta. Vediamo quali, imparando per punti a utilizzare queste creme correttamente:

  • le pomate riscaldanti andrebbero applicate su parti del corpo che durante l'attività restano scoperte. Anche se la temperatura iniziale è bassa, col progredire della gara o allenamento potrebbe salire e se siamo troppo vestiti sudiamo. Usare questi gel ci consente innanzitutto di essere meno coperti soprattutto nelle parti del corpo meno impegnate nello sforzo fisico.
  • se per qualche ragione le vogliamo utilizzare sotto i vestiti, ricordiamo che col movimento si rischia che gli indumenti trasportino i gel in zone particolarmente delicate come ascelle o zone intime e, soprattutto nel caso della capseicina, è un'esperienza decisamente poco gradevole che potreste pagare nel momento sbagliato.
  • entrambe le sostanze sono riattivate dall'acqua quindi prima della doccia (perchè finito di correre ci laviamo tutti vero??!) passate un panno per levare la parte di prodotto che non è stato assorbita. Questo va fatto soprattutto se abbiamo ecceduto nelle dosi o se non siamo depilati: i peli infatti trattengono buona parte del gel e l'acqua calda, solubilizzando e riattivando il tutto, può dare un effetto irritante.
  • il salicilato di metile è un farmaco ad azione analgesica quindi può essere piu' utile a coloro che hanno qualche piccolo problema muscolare; i prodotti con capsaicina garantiscono invece un effetto quasi immediato e quindi possono essere più pratici anche se vanno evitati da chi soffre di emorroidi.
  • sia la capsaicina che il salicilato di metile sono sostanze che in caso di gravidanza o allattamento vanno assunte sotto controllo medico. Perciò, amiche runners, non usatele se vi trovate in una delle due felici condizioni.
  • la capsaicina e’ fortemente irritante per le mucose, quindi dopo aver applicato il prodotto evitate il contatto con gli occhi. Dopo "l’unzione" ricordatevi anche di lavarvi le mani prima di fare pipi’ (maschietti, io vi ho avvertito) o ricorderete la giornata a lungo. E comunque lavatevele anche dopo, che e’ cosa buona e giusta e trascurata e non c'entra col resto, ma non sia mai che ci trovassimo a scambiarci un cinque in gara…
Ovviamente esistono anche delle alternative alle creme con i principi attivi sopra citati, alcune con effetti piuttosto blandi, altre a parer mio con grossi limiti. Una dal sapore vintage è certamente quella dell'olio canforato (o i prodotti a base di canfora in generale) ma qui l'effetto termogenico, seppur molto intenso, svanisce presto e la preparazione e' fortemente irritante per la cute lesa. Inoltre non deve mai essere applicato a bambini o a chi soffre di convulsioni. [Nota di colore: nel Medio Evo i monaci usavano la canfora perché si riteneva "sedare la libido". In realtà non ha nessun effetto inibitorio sullo stimolo sessuale ma l'odore è talmente intenso che svolge effetto simile al calzino bianco abbinato al mocassino. Tenetelo presente, che in griglia può servire a far spazio...]
Qualsiasi scelta farete, ricordatevi comunque sempre che le creme riscaldanti agiscono solo in superficie e non a livello muscolare. Non fatevi fregare dalla sensazione di calore: per riscaldare i muscoli e prepararli alla gara esiste un unico modo, metterli in moto.

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