6° mezza del Giudicato


Inutile nasconderlo: ogni runner ha una corsa dal significato speciale, la mia è Oristano, la mezza del Giudicato. E' la sola corsa che faccio ogni anno, o al fine di testare le condizioni in vista di una Maratona o per "farla tirata" ma la corro sempre e ogni anno mi emoziono, mi diverto e torno bambino. Ormai la mezza del Giudicato è giunta alla sesta edizione, è una macchina rodata che funziona benissimo: volontari, ristori, percorso ben segnalato, ottimo terzo tempo. Io non solo ho partecipato a ogni edizione ma ho iniziato a correre proprio qui, proprio in una mezza (perché iniziare per gradi pare brutto) e soprattutto qui ho vissuto quasi due decenni e reputo Oristano casa mia quindi far bene qui per me è importante. Quest'anno non vedo ancora Maratone all'orizzonte quindi mi son fissato come primo obbiettivo stagionale provare a scendere sotto l'ora e 18 minuti nella mia mezza. Già partendo da Cagliari ero molto divertito all'idea di rivedere amici e compagni di squadra e la sensazione è cresciuta ancora prima dello start: avevo scritto su Facebook un post dove chiedevo ai vari runners che avrebbero corso di portarmi una bandana dato che l'avevo scordata a casa.. be son rimasto stupito: me ne hanno offerto più di 10; GRAZIE!
Altro momento simpatico è stato il ritiro del numero di gara: 292 che per voi non vuol dire nulla, ma ho fatto tutti i personali con numeri palindromi e non avevo un palindromo come pettorale da quasi due anni.

Il riscaldamento poi è stato un gioco tra compagni di squadra nuovi e e quelli che giocavano a basket con me quando avevo 7 anni! E l'attesa dello start una vera gioia, sono in prima fila con una bandana nera  bellissima in testa e una gialla al polso (entrambe prestate da due nuovi compagni di squadra); il vento è leggero e la temperatura primaverile e anche memore del mio post su Ig dove esorto a partire forte, non vedo l'ora di sfrecciare per il centro storico. 
Ore 10.00 si parte .. a cannone; primo chilometro sotto 3,40 Min/Km l'idea è di arrivare al tredicesimo stando sotto 3,45 di media e poi vedere quanta benzina resta; dopo meno di due chilometri mi trovo vicino a Angelo (un runner di Alghero), ormai è un amico, abbiamo passo simile e procediamo regolari tra 3,40 e 3,45 tutto va bene, riusciamo sempre a rifornirci e vediamo un gruppo di dieci atleti davanti a noi; gruppo che al sesto chilometro diventa di sette atleti perché cinque girano per fare la 12 Km. Procedo sempre affiancato da Angelo fino alla borgata di Torregrande, si corre a una decina di metri dal mare, e il vento, in questo tratto viene da dietro, diventa un alleato. Poco dopo il dodicesimo chilometro vengo raggiunto da due runners e per tenere il loro passo devo faticare ma non mollo; viaggiamo a 3,37 ma, nonostante un momento di fatica iniziale , mi rendo conto di poter tenere questo ritmo e quando arriva l'ultima salita capisco che che respiro bene: la frequenza è intorno 170, c'è margine per provare a staccare i miei compagni anche perché son sicuro di essere il più lento in caso di arrivo in volata. Mantengo il passo anche in salita e scollinando vedo il palazzetto dello Sport dove ho passato interi pomeriggi, l'adrenalina è alle stelle, inizio a pensare che posso salire sul podio e arrivare sesto a casa mia (anche perché nel frattempo ho superato due ragazzi che han avuto problemini in corsa); spingo per distanziare ulteriormente i miei inseguitori; non mi volto ma non li sento. Vedo i giardinetti e le case che li costeggiano, ricordo che ho iniziato a correre qui, suonando i campanelli e scappando quando ero bimbo :).

Il ventesimo chilometro è il più duro, per la prima volta rallento ma quando arrivo in centro è un susseguirsi di volti e soprattutto voci conosciute Chicco cazzo, non mollare, ormai sei sesto, non ti prendono più  (quasi mi sembra di Sentire Pertini nella finale mondiale del 1982)  ma è solo sotto la torre, a meno di un chilometro dall'arrivo che vedo il tempo totale in corsa: 1 ora 13 minuti 58 secondi e mi illumino: si può fare il personale!!! Mi viene in mente che c'è chi ha polverizzato il suo pb alla maratona di New York anche se tutti dicevano che era impossibile posso provarci.. accelero e mi spremo come un limone in via Dritta e nei vicoletti del centro storico; nei 100 metri finali (in discesa) il Garmin segna 3.15 e il mio ultimo chilometro l'ho fatto a 3,28 è stato il più veloce anche se è sembrato eterno. Chiudo con split negativo e personale ( 1.17.12 sette secondi in meno del mio precedente personale, ma pur sempre il mio miglio tempo) stremato e felice. Ognuno di noi ha un luogo speciale: Oristano è il mio e lo testimonia l'affetto di tutti i vecchi amici, perfino la mia pediatra, runner anche lei si avvicina a farmi i complimenti e a ben guardare mentre vengo premiato anche la statua di Eleonora di Arborea sembra sorridermi o forse son io ad aver bruciato troppi carboidrati ma tranquilli ho reintegrato alla grande :).








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