I farmaci per la disfunzione erettile e il (quasi) doping

Tra le molecole da tempo nel mirino delle autorità anti-doping ce n'e' una piuttosto popolare il cui nome, ai non addetti ai lavori, dira' poco: il sildenafil. Per gli amici, Viagra.
Il motivo per cui ne parlo e' che pochi giorni fa mi è cascato l'occhio su un articolo di giornale che parlava di come la nazionale argentina di calcio si fosse preparata per la partita giocata a La Paz, a 3600 metri di quota: visto che nel 2009 e nel 2013, sempre in Bolivia, alcuni giocatori argentini hanno dovuto ricorrere alle maschere di ossigeno per non svenire, pare che questa volta ai calciatori impegnati nella competizione siano state somministrate dosi importanti della celebre pillola blu. 
Ma cosa c'entra un farmaco per la disfunzione erettile con una partita che non si gioca certo tra le lenzuola? 
Per spiegarlo, vi racconto un po' di storia. E' utile innanzitutto sapere che il primo farmaco di questa famiglia, il sildenafil nacque in realtà in Inghilterra con scopi ben diversi da quelli per cui e' diffuso oggi: all'epoca si cercava infatti di trovare una molecola in grado di trattare angina pectoris e ipertensione. Ben presto però, su un gruppo di pazienti maschi oggetto di studio clinico ecco palesarsi uno (s)piacevole effetto collaterale: erezioni involontarie a breve distanza dall'assunzione.
La casa produttrice che stava studiando la molecola, il colosso del farmaco Pfizer, capì subito la portata di questa scoperta e approfondì lo studio in quella direzione fino a quando, nel 1998, il Viagra diventa il primo farmaco orale per trattare la disfunzione erettile. Studi clinici successivi dimostrarono poi anche come alcuni pazienti trattati subissero una diminuzione della pressione sistolica e da quel momento si inizio anche a testare la stessa molecola sull'ipertensione polmonare.
E' facile immaginare come questi effetti, anche se ancora in fase di studio, possano attirare l'attenzione di chi ricerca la performance sportiva con mezzi diversi dall'allenamento, soprattutto se non riconducibili all'alveo dell'illecito.
Basti pensare che uno studio del 2014 condotto dal Prof. Loraschi dimostrava con un quiz anonimo condotto tra ciclisti quanto fosse diffusa la pratica di assumere inibitori delle fosfodiesterasi (il meccanismo su cui di basano i farmaci come il Viagra) prima di gare lunghe.
Per ora un solo studio clinico ha affrontato il tema sottolineando come l'uso su atleti che si stavano allenando in quota aumentasse significativamente la saturazione di ossigeno nel sangue il che per ora dimostra come in condizioni di scarsa ossigenazione possa migliorare la resistenza alla fatica. Il possibile meccanismo d'azione (mi avventuro nel tecnico per i più curiosi) potrebbe essere spiegato da un'inibizione della fosfodiesterasi di tipo 3 a livello cardiaco e nei vasi sanguigni, determinando dilatazione dell'arteria cardiaca e maggior afflusso di ossigeno.
Ora, vista l'incertezza sui meccanismi d'azione e la scarsita' di studi sui benefici in termini di performance sportiva, e' normale che questi farmaci non siano (ancora) nell'elenco delle sostanze dopanti. Questa loro condizione paradossalmente e' proprio ciò  che ne aumenta l'utilizzo, un po' per la facilita' con cui si possono reperire e un po' perché  chi e' orientato alle scorciatoie tende a provare tutte le strade possibili anche quando non ha la certezza del risultato.
Ma il fatto che la WADA (Word Anti Doping Agency) non le abbia ancora inserite nell'elenco delle sostanze dopanti, l'assunzione di un farmaco per migliorare le prestazioni è una pratica che deve essere evitata per almeno due motivi (e questo dovrete smettere di leggermi per non sentirmelo ripetere):
  • l'assunzione di sostanze farmacologiche che alterano le prestazioni e portano a variazioni sospette del passaporto biologico è comunque considerata una pratica illegale nonché frode sportiva.
  • i farmaci per la disfunzione e non, sono, innanzitutto, FARMACI. E come tali hanno effetti collaterali che spesso sono considerati in un contesto standard, che tra l'altro può  differire molto da quello di un atleta impegnato in un'attività fisicamente provante. Perciò è essenziale prenderli esclusivamente dietro prescrizione medica e con il fine terapeutico per il quale son stati studiati e immessi in commercio. 
Nel caso specifico, i farmaci per la disfunzione erettile non devono ad esempio essere assunti contemporaneamente a nitroderivati o beta bloccanti, va valutato attentamente l'uso contemporaneo con farmaci per l' ipertrofia prostatica, sono sconsigliati a cardiopatici, soggetti ipotesi e a coloro che hanno problemi retinici (mai sentito parlare dei famosi spot luminosi blu che hanno poi dato il colore alla pillola tirami-su?). 
Ecco, se tutto ciò poi non e' sufficiente a dissuadervi dal prendere farmaci per correre più velocemente, imbrogliando in primis se stessi e poi tutti coloro che gareggiano con voi, siete almeno sicuri che la vostra amica runner, vedendovi con la pillolina blu in mano, crederebbe poi alla vostra versione? 

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